Artefici del nostro futuro, generatori di politiche aperte

Artefici del nostro futuro, generatori di politiche aperte

12 Dicembre 2018 0 Di Rocco Gumina

(Pubblichiamo la riflessione di Davide Capodici pronunciata l’8 dicembre durante la presentazione a Caltanissetta di “OPEN politiche aperte”)

Il significato del nostro nome è apertura in senso molto ampio. OPEN è un inglesismo ma non credo si possa considerare tale in quanto è presente nel nostro vocabolario da molto tempo.

Open Politiche Aperte nasce da alcune riflessioni:

la prima riguarda il nostro contesto storico politico, viviamo in un epoca dove l’odio convince più delle idee, dove i messaggi che filtrano dalla politica o dai nuovi media inneggiano alla chiusura totale di confini, di pensieri e di idee. Il messaggio positivo passa del tutto in secondo piano, si confonde la critica con l’insulto e spesso si cerca di imporre il proprio giudizio senza prima conoscere o, comunque, far proprie certe convinzioni.

Davide Capodici

La seconda riguarda invece ciò che noi fondatori di questo contenitore di idee vogliamo esprimere e cioè, appunto, “l’apertura”; apertura che si declina secondo i valori che ci rispecchiano e che abbiamo ben definito.

Politiche Aperte è poi il tema su cui ci concentriamo. Questo gruppo ha fatto molte cose prima di arrivare a questo punto, cosi abbiamo sentito il bisogno, di caratterizzare il nostro stile e di puntare ad essere generatori di politiche aperte. Aperte al dialogo, all’accoglienza, all’integrazione cercando di sconfessare la cultura del muro contro muro.

Il nostro riferimento grafico che accompagna il nome del gruppo è un logo che abbiamo concepito al meglio delle nostre possibilità e che si identifica nell’icona mitologica di Ercole intento a segnare i confini del mondo apponendo le omonime colonne.

L’idea di rifarci a questa icona trae spunto dal racconto mitologico:  Ercole durante una delle sue 12 fatiche, dovendo rubare i buoi di Gerione arriva fino al confine del mondo conosciuto al “non plus ultra” e dividendo due mondi appone le colonne per simboleggiare un limite. Questo limite che ci viene raccontato non è solo un mero riferimento geografico della civiltà classica, ma rappresenta una metafora sui limiti della conoscenza e della civilizzazione. Dopo le colonne d’ercole non vi era più nulla da scoprire o che valeva la pena scoprire, niente cultura e niente civiltà, un mondo “nuovo”; cosi metaforicamente spingersi oltre le colonne d’ercole voleva dire spaziare, conoscere nuove cose e avventurarsi verso l’ignoto. Per noi di OPEN identificarsi in Ercole che distrugge le colonne significa spingersi più in la cercando di superare la chiusura valoriale del mondo che conosciamo e proiettarci verso un nuovo mondo, un mondo di speranza un mondo aperto… di cui non solo vogliamo essere solo scopritori ma anche artefici.

Il senso di tutto questo trae le radici in un impegno molto lungo e strutturato.  Mi piace dire che “OPEN politiche aperte” non è nato oggi, non è nato in quest’anno, ma è un idea che parte da lontano e che oggi questo gruppo formalizza dando un nome e dei volti ad un progetto che mi auguro ci permetta sempre di esprimerci per quel che siamo.

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