Cattolici e politica. Non rinunciare al compito di progettare il futuro

Cattolici e politica. Non rinunciare al compito di progettare il futuro

21 Giugno 2018 0 Di Rocco Gumina

È anche nostra la responsabilità di spingere la politica a prendersi cura delle tante

grandi urgenze del nostro tempo senza rinunciare al compito di progettare il futuro

(Matteo Truffelli)

 

La scomparsa della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, a seguito della caduta del muro di Berlino e di tangentopoli, hanno avviato la politica italiana verso una crescente personalizzazione di stampo populista. Tale processo – attraverso il sistema maggioritario e un’idea strumentale di democrazia diretta – ha generato una diffusa indifferenza verso la politica confermata dalla crescita dell’astensionismo. Così, il tramonto delle narrazioni politiche che hanno fondato i nostri principi costituzionali sembra spingere l’Italia verso una democrazia senza popolo che dovrà misurarsi con istanze regressive antieuropee e nazionalpopuliste. D’altronde, anche le recenti elezioni nazionali hanno confermato gli effetti nefasti della personalizzazione della politica sintetizzati da un lato dalla trasformazione dei partiti in comitati elettorali e dall’altro dalla fine della pluralità culturale fra le diverse opzioni politiche. In questo scenario, quale contributo possono dare i cattolici al Paese?

 

Con la fine della Democrazia Cristiana anche il mondo cattolico è entrato in una crisi legata alla mancanza di un punto di riferimento politico che per cinquant’anni, nel bene come nel male, ha espresso un’importante cultura e un’incisiva azione di governo tanto dell’intera nazione quanto dei singoli territori. Oggi molti credenti, maturati sulla visione teologica del Concilio Vaticano II, trovano – nel magistero di Papa Francesco e nei pronunciamenti del presidente della CEI Bassetti – una base significativa per tornare a sviluppare processi politici tramite un dialogo unitivo delle varie anime del cattolicesimo italiano. Lungi dal riproporre una nuova “balena bianca” e lontani dall’interpellare politicamente i credenti solo sui “valori non negoziabili”, è giunto il momento per far interagire la significativa classe dirigente che, mossa dall’ispirazione cristiana, quotidianamente e in diversi settori opera nei tessuti sociali, economici e culturali di tutta Italia.

 

Matteo Truffelli, Presidente nazionale dell’Azione Cattolica e professore associato di Storia delle Dottrine politiche presso l’Università di Parma, ha recentemente pubblicato un libro-intervista intitolato La P maiuscola. Fare politica sotto le parti (AVE, 2018) che potrebbe rappresentare un importante apporto per interpellare e mettere in relazione quanti da credenti desiderano contribuire alla riforma della politica. Infatti, a partire dall’invito che Francesco ha rivolto ai membri dell’Azione Cattolica nel 2017 in occasione della festa per i 150 anni dell’associazione, Truffelli propone un’introduzione per discernere circa l’importanza e la necessità dell’impegno per la cosa pubblica.

 

Nell’epoca delle scelte politiche fatte d’istinto e in base alla difesa dei diritti primari come il lavoro, la salute, la sicurezza e l’istruzione, la paura e gli egoismi spingono verso opzioni politiche estreme e antisistema. Nonostante questo clima generato dalla crisi economica in atto, per il Presidente dell’Azione Cattolica bisogna trovare il coraggio e l’intelligenza per affermare che il nostro tempo può aprire scenari positivi del tutto inediti. Non si tratta di sognare ad occhi aperti ma: «di saper guardare le condizioni date con gli occhi di chi sa trovare dentro di esse percorsi nuovi, diversi, di progresso e di giustizia. È questa la grande lezione che accumuna figure per tanti versi così diverse tra loro come Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Aldo Moro» (p. 66). Una politica egoista, gridata e capace solo di alzare le barriere culturali e geopolitiche non può coltivare l’ambizione di costruire un mondo nuovo. Per tale motivo, i credenti – insieme a quanti hanno a cuore le sorti della nostra nazione e dell’Europa – devono spingere la politica: «a prendersi cura delle tante grandi urgenze del nostro tempo senza rinunciare al compito di progettare il futuro» (p. 70). Allora, si tratta di cogliere il significato della politica al di là della gestione del presente per ritrovare: «la capacità e il desiderio, come comunità civile e come sistema politico, di pensare insieme il futuro, per poterlo costruire insieme. Ritrovare il senso stesso del futuro, lo sguardo della speranza» (p. 72).

 

Senza dubbio, la politica capace di progettare il futuro è quella con la maiuscola della quale ci parla il vescovo di Roma. Tornare a riflettere da credenti sulla cosa pubblica significa essere in grado non solo di avere delle buone idee ma anche di saper coinvolgere dal basso – tanto i giovani quanto gli adulti e gli anziani – tramite una proposta laica e fondata sulla base: «della ragione e dell’esperienza, non di principi validi ed evidenti per noi, ma discutibili e infondati per altri» (p. 99). Una proposta che – attraverso la difesa e la promozione di valori costituzionali come libertà e giustizia sociale – stia dalla parte dei poveri, degli emarginati e di tutti coloro che vedono lentamente negati alcuni diritti fondamentali. Una prospettiva del genere non produce una sorta di asfittica equidistanza fra le fazioni in causa, bensì un modello capace di stare sotto le parti nel senso di: «assumere la prospettiva visuale di chi si trova in basso, di chi è vittima, ha meno voce per far valere le proprie ragioni e meno strumenti per difendere i propri diritti» (p. 122).

 

A Caltanissetta, il prossimo giovedì 28 giugno – a partire dalle 17.30 presso la sala convegni del Palazzo della Banca del Nisseno – l’associazione culturale “Alcide De Gasperi” insieme all’Azione Cattolica della diocesi di Caltanissetta, all’associazione di promozione sociale “piùCittà”, al Centro Studi “Arcangelo Cammarata” e all’associazione “Luigi Sturzo” presenteranno il volume di Matteo Truffelli per avviare e sostenere il cammino di quanti da credenti si impegnano nel territorio verso la formulazione di una proposta politica in grado di rimanere “sotto le parti”.

 

Rocco Gumina

Presidente associazione culturale “Alcide De Gasperi”

 

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