Non riduciamo il vangelo a ideologia politicante

Non riduciamo il vangelo a ideologia politicante

25 Agosto 2020 2 Di Rocco Gumina

differenza di don Lorenzo Russo, giovane parroco nel siracusano che domenica ha invitato i fedeli a non recarsi in chiesa se avessero condiviso l’ordinanza regionale del presidente Musumeci, penso che proprio a loro doveva rivolgere un invito ancor più caloroso a celebrare la messa.

Penso questo perché solo l’ascolto più attento della parola di Dio e la condivisione del corpo di Cristo possano realmente avviare processi di cambiamento individuali e sociali per chi prova ad essere discepolo di Gesù.

Penso questo anche perché i vescovi siciliani qualche tempo fa chiedevano persino ai mafiosi di “convertirsi”, cioè di cambiare vita – riconoscendo le proprie responsabilità – a partire dall’ascolto della parola e non dal non recarsi in chiesa.

Caro don Lorenzo, se cominciamo a selezionare i fedeli fra puri e meno puri, fra ipocriti o meno ipocriti, fra giusti o meno giusti, sono convinto che in qualche settimana nessuno – clero compreso – celebrerà l’eucarestia.

A differenza di un’ideologia politica mercificante e mercificata, il vangelo è un processo di cambiamento rivolto a tutti specialmente ai peccatori ai malati agli imperfetti ovvero indirizzato a tutti noi.

Dopo l’ordinanza di Musumeci forse proprio a quei fedeli che condividono alcune politiche di chiusura andava rivolto un invito a stare più vicini al Signore cioè ad ascoltare ancor meglio la sua parola per comprenderla e viverla nel nostro tempo.

Non riduciamo il vangelo a ideologia politicante.

Pensiamo ad una politica ispirata ai principi evangelici.

Non chiudiamo i confini degli Stati e le porte delle chiese.

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