Papa Francesco: magistero sociale attuale ma inattuato?

Papa Francesco: magistero sociale attuale ma inattuato?

31 Agosto 2020 4 Di Rocco Gumina

Sembra che come “cattolicesimo italiano” abbiamo qualche difficoltà nel recepire e interpretare il magistero sociale di Papa Francesco.

Una prova di questo dato si evince dalla campagna elettorale per le imminenti elezioni amministrative. Infatti nei territori c’è un fioccare di liste formate esclusivamente da cattolici o da uomini e donne provenienti solo dall’alveo culturale e spirituale del cattolicesimo.

Proposte politiche che avanzano legittimamente, a partire dall’ispirazione cristiana, idee e progetti per le comunità.

Tuttavia, questo “metodo” del riunire i cattolici in contenitori per soli credenti cattolici, alla luce del magistero sociale di Francesco, pare un po’ datato, fuori contesto e probabilmente privo di futuro.

Proprio sul versante della cura della casa comune occorre trovare le più ampie convergenze con chi proviene da altre e diverse estrazioni culturali e spirituali. E Bergoglio insegna e pratica questo in modo inequivocabile.

Ad esempio, Francesco avanza un ecumenismo e un dialogo interreligioso a partire “dal far le cose insieme”. Il lavoro con gli ortodossi sulle “giornate per il creato” o il “documento sulla fratellanza umana” con i musulmani sono solo l’esempio, per la politica, di ricercare il bene comune tramite contenitori plurali che mettano insieme quanti siano disposti realmente alla ricerca della libertà e della giustizia sociale.

Inoltre, nell’enciclica Laudato si’, il papa afferma che dinanzi alla complessità delle sfide sociali, politiche, economiche e ambientali del nostro tempo, necessita la convergenza di diverse visioni del mondo, di varie culture, religioni e comunità.

Sino a quando il cattolicesimo italiano, o meglio una parte di questo, resterà succube dell’idea del ritorno alla Democrazia Cristiana?

Per andare avanti e guardare al futuro dobbiamo fare definitivamente i conti con la nostra storia alla luce di una tara teologica e spirituale la quale ci potrà permettere – forse – di liberarci dei sogni di potere di un ritorno glorioso del passato per testimoniare, anche in politica, un cristianesimo capace di simpatia e reale collaborazione con tutti gli uomini.

 

Rocco Gumina

 

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