Oltre le “sardine”. Verso un patto per l’Italia

Oltre le “sardine”. Verso un patto per l’Italia

22 Novembre 2019 0 Di Rocco Gumina

Bisogna riconoscere che non è impresa facile quella di riunire migliaia di persone per una manifestazione a carattere sociale e politico. È quello che è successo a Bologna lo scorso 14 novembre quando un gruppo di giovani, sostenuti dalla forza comunicativa dei social, è riuscito in poche ore a mettere in piedi un incontro che ha coinvolto quasi quindicimila manifestanti e ha generato gruppi e iniziative similari nel resto d’Italia. C’è da dire che in tempi caratterizzati da una temibile insostenibilità delle nostre democrazie, iniziative come quelle delle “sardine” bolognesi fanno ben sperare nella presenza in Italia di anticorpi civili a sostegno delle nostre istituzioni e di una società tesa alla tutela della dignità umana. Tuttavia, occorre ragionare sui limiti di tali raduni che nel nostro Paese – da “mani pulite” in poi – si affacciano di tanto in tanto per via dell’interessamento ora di registi, poi di attori o politici in cerca di nuove ribalte pubbliche, adesso dei giovani e del loro dinamismo.

Anzitutto, bisogna riflettere sulle motivazioni che muovono l’iniziativa le quali sembrano esclusivamente legate all’enunciazione di un ragionamento – di tipo essenzialmente morale – contrario alla Lega di Matteo Salvini. Se è vero che la politica leghista ha almeno una dozzina di fattori per avversarla, è forse più vero che politicamente, ma ancor prima culturalmente, la risposta all’avanzata salviniana è chiamata ad andare ben oltre un attivismo basato – più che sulla formulazione di un’alternativa – sull’antitesi di stampo morale. Probabilmente manifestazioni del genere, pur positive, sono destinate ad aumentare le contrapposizioni nel Paese poiché rispondono alla logica voluta proprio da Salvini: quella dello scontro nella quale prevale l’insulto e l’istinto, la ressa e la farsa, lo stare da una parte oppure dall’altra. Di questo passo, a mio parere, non andremo molto lontano. Anzi, non andremo da nessuna parte.

A Firenze, qualche giorno dopo il raduno bolognese, una serie di associazioni culturali e sociali ben radicate su tutto il territorio nazionale, ha dato vita al III Forum di Etica civile dal quale è scaturito un patto fra le generazioni aperto tanto all’impegno nel presente quanto alla costruzione di percorsi culturali, sociali e politici per il futuro. Il patto propone di avviare nella società italiana una serie di processi capaci di incidere sulle questioni principali per lo sviluppo della nostra comunità. Dalla costruzione di una società basata sull’accoglienza e sull’interazione delle diversità alla politica intesa come servizio per il bene di tutti da espletare in un’Europa unita; dallo sviluppo di pratiche di democrazia partecipata al sostegno verso l’economia civile e circolare; dalla rigenerazione dei principali spazi educativi e formativi del Paese al contrasto verso ogni forma di povertà, il patto propone un’agenda utile per uscire dalle contrapposizioni e, dunque, per tornare seriamente a progettare il futuro. Inoltre, le tesi conclusive del III Forum di Etica civile sono figlie di un lavoro di incontro, di raccolta, di studio e di proposta che lentamente, e con metodo, si è sviluppato nel corso degli ultimi anni.

Quest’ultima precisazione apre al cuore del problema in merito alle possibili alternative, culturali e politiche, al “sistema” Salvini. Infatti non sarà l’improvvisazione, pur mossa da emozioni positive e condivisibili, a far avanzare in Italia una nuova politica – e una tanto rinnovata quanto libera classe dirigente – attesa da “mani pulite” in poi. Proprio quella stagione, che ha segnato la fine degli equilibri successivi alla seconda guerra mondiale, ci ha proiettato in un permanente e inglobante stato politico “emozionale” dal quale dovremmo, alla svelta, liberarci per tornare alla logica della costruzione lenta ma radicata fra la gente attraverso processi trasformanti.

Il nostro Paese ha bisogno di lavorare giorno dopo giorno a favore di un’alternativa ad ogni forma di deriva. Per far ciò, non basta – da una parte o dall’altra – riempire le piazze. Urge impegno costante, duraturo al fine di rinnovare la nostra nazione. In tal senso, credo che il patto prodotto dal III Forum di Etica civile sia un esempio da seguire affinché le opportune sensibilità civili delle “sardine” – o quelle sparse nella maggior parte del popolo italiano – possano divenire percorso e progetto politico.

 

Rocco Gumina

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