
“Trasformato dal Vangelo”. Appunti su Chiesa e mafia
Gaspare Spatuzza, il killer della mafia che uccise il 15 settembre del 1993 don Pino Puglisi, è tornato in libertà dopo ventisei anni di detenzione passati tra carcere e arresti domiciliari. Spatuzza ha saldato il suo conto con la giustizia e oggi ha la possibilità di un’esistenza diversa rispetto a quella precedente. Era stato condannato all’ergastolo per le stragi mafiose ma dopo undici anni di carcerazione ha deciso di collaborare con la giustizia poiché spinto da un cammino di trasformazione spirituale iniziato in carcere.
Di recente Franco Puglisi, fratello di don Pino, raggiunto da alcuni organi di stampa ha ricordato il suo incontro di qualche anno fa con il killer del parroco di Brancaccio. Un incontro voluto fortemente da Spatuzza nel quale per Franco Puglisi apparve un uomo addolorato e trasformato dalla lettura del Vangelo. Secondo il fratello di don Pino se il pentimento di Spatuzza è reale sarà certamente perdonato da Dio e pertanto nessun altro uomo potrà ulteriormente condannarlo dopo la sua carcerazione e la scelta di collaborare con la giustizia.
La storia di Gaspare Spatuzza e il racconto di Franco Puglisi rappresentano l’occasione per tornare a riflettere sul discorso propriamente cristiano di resistenza alla mafia. La cultura promossa dal Vangelo, e perciò dalla Chiesa, è intimamente connessa alla vita. Invece la narrazione della mafia coincide con la morte e la devastazione. Allora tra Vangelo e mafia esiste un’inconciliabilità costitutiva che conduce la Chiesa a parlare di criminalità organizzata nei termini di struttura di peccato a valenza non soltanto individuale bensì sociale.
Dinanzi agli esiti nefasti delle mafie, l’opera della Chiesa è destinata sia a ricordare le vittime e a sostenere un’educazione altra rispetto a quella malavitosa sia ad annunciare la conversione per tutti. Infatti la forza vitale del Vangelo è rivolta a ogni uomo – quindi anche ai mafiosi – affinché chiunque abbia la possibilità di riconoscere il male che ha generato al fine di cambiare esistenza cioè a convertirsi.
Nel 2018, a venticinque anni dal celebre discorso sulla mafia alla Valle dei Templi di Giovanni Paolo II, i vescovi siciliani hanno scritto un documento intitolato Convertitevi! che richiama alla missione fondamentale della comunità dei credenti: annunciare a tutti, e vivere personalmente, il cambiamento. Una conversione indirizzata anzitutto a chi ha seminato morte e devastazione tramite la propria esistenza.
Il caso di Gaspare Spatuzza e il racconto di Franco Puglisi sembrano concretizzare la dinamica di conversione promossa dal Vangelo che oltre a non prevedere sconti di pena dalla giustizia umana dona la possibilità di vivere un’esistenza altra, di avere una nuova opportunità.
Rocco Gumina