Piersanti Mattarella: quell’umanesimo politico che ancora ispira

Piersanti Mattarella: quell’umanesimo politico che ancora ispira

6 Gennaio 2024 1 Di Rocco Gumina

Ormai da diverso tempo, e da più parti della società, proviene il bisogno di rigenerare la politica. Quest’ultima è un’opera collettiva che per la sua realizzazione deve poter coinvolgere quanto di buono risiede nelle nostre comunità. Dalla tecnica all’etica, dalla progettualità all’educazione, la riforma della politica abbisogna di una sorta di sintesi delle positività presenti e operanti all’interno dei nostri territori. In quest’opera, per evitare di appiattirci al presentismo della cronaca, urge rifarsi al valore della storia e della memoria. Infatti, le passate generazioni ci consegnano testimonianze di personaggi che per il loro esempio sono capaci di criticare sapientemente il presente e di indicare modelli da seguire.

Di sicuro fra i testimoni dobbiamo annoverare Piersanti Mattarella. Ispirato da una visione cristiana del mondo e da una radicata passione civile, Mattarella incarna le caratteristiche del leader politico del nostro tempo. Uomo della sintesi, attraverso una determinata cultura politica riuscì a proporre e, in parte, a realizzare una progettualità in grado di rinnovare e di trasformare. Nonostante le difficoltà della Sicilia del tempo, non troppo distanti da quelle odierne, Mattarella avviò un programma di riforme – dalla burocrazia alle opere pubbliche, dallo sviluppo industriale dell’isola alla pratica concreta della legalità – attento tanto ai bisogni del presente quanto a delineare il futuro. Le principali qualità del leader democristiano risiedono in una concezione tesa a difendere e ad allargare la democrazia tramite un governo delle istituzioni competente, efficiente e rispettoso delle leggi. Tutto ciò, elaborato in una delle regioni più importanti del Sud Italia, è divenuto un rilevante – anche ai nostri giorni – disegno politico per il rilancio del Mezzogiorno. L’impegno mosso dall’ispirazione credente gli permise di maturare un equilibrio sia tra la visione strategica e l’opera concreta sia tra la funzione del partito e l’azione dello Stato. La sua intera vicenda politica si svolse all’interno della Democrazia Cristiana da lui intesa e vissuta come soggetto di innovazione sociale e non di conservazione del potere.

Questa sintesi fatta di rigore professionale, rettitudine morale e ideale di fede – come ha sostenuto padre Bartolomeo Sorge – è risultata intollerabile alla criminalità organizzata e ha fatto di Piersanti Mattarella un obiettivo da colpire, un nemico da abbattere, un “martire della mafia”. Tuttavia, la memoria di Mattarella indica alle future generazione che sprovvisti di atteggiamenti personali coerenti, di tensione spirituale e civile e di competenza professionale non si potrà compiere la tanto invocata rigenerazione della politica. Ciò significa che le istituzioni di qualsiasi livello e la politica partitica abbisognano non tanto di uomini, o donne, forti al comando bensì di operai impegnati nell’attività di edificazione della democrazia. In tal modo si configura come drammaticamente attuale l’umanesimo politico di Mattarella costruito su quella peculiare relazione fra cattolicesimo e democrazia che lungo tutto il Novecento ha manifestato la capacità di contribuire al rinnovamento della politica.

L’umanesimo politico di Mattarella si manifesta attraverso tre caratteristiche. Anzitutto la formazione integrale. Piersanti crebbe in una famiglia nella quale si declinava l’appartenenza alla Chiesa e l’azione nella società attraverso una visione dell’uomo contraddistinta dall’unitarietà delle esigenze provenienti dalla fede e dalle necessità politiche dei territori. Il suo impegno giovanile prima e le responsabilità partitiche e istituzionali poi, furono i luoghi e i mezzi con i quali Mattarella ha potuto vivere e trasmettere la rilevanza di una interpretazione globale delle attese degli uomini del nostro tempo. La peculiarità di questo approccio alla formazione gli permise di intendere e di vivere il partito della Democrazia Cristiana come un mezzo di ascolto delle istanze della società, di innovazione sociale e politica, di allargamento delle basi democratiche della nostra comunità, di gestione del potere attraverso una morale fondata sulla continua ricerca del bene comune. Alla luce di queste peculiarità, l’impegno di Mattarella nelle istituzioni era diretto alla riforma globale della politica che doveva riguardare l’apparato burocratico, i principi dell’autonomismo, la generazione di una programmazione destinata a far interagire la politica con l’economia e l’industria, la diffusione delle pratiche di legalità in ogni settore dell’amministrazione pubblica, la realizzazione di un progetto politico per l’intero Sud Italia.

Dall’opera di Mattarella affiora, allora, il profilo di un umanesimo politico che va ricordato, ripreso e riattualizzato se si desidera offrire un contributo al rinnovamento dell’attuale congiuntura politica.

Rocco Gumina

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