“Complimenti alla mamma”

“Complimenti alla mamma”

12 Maggio 2021 0 Di Rocco Gumina

Un tempo gli artisti, come anche i politici, anticipavano con la loro arte il futuro. Permettevano ai popoli una crescita – attraverso un gesto, un’opera, un progetto – che altrimenti sarebbe maturata dopo molto tempo. Adesso gli artisti, come i politici, assecondano i popoli. Vendono prodotti in linea con target in grado di crescere a dismisura e, quindi, capaci di rendere in poco tempo ricchi e celebri. Ciò ha gravi conseguenze, soprattutto per le nuove generazioni.

Insegno nelle scuole medie superiori del palermitano da dieci anni. So che molti dei miei studenti avuti nel corso degli anni amano, o comunque tollerano e rispettano, la musica neomelodica. Tramite loro ho saputo di avere un concittadino celebre in simile espressione artistica che non sono in grado di valutare poiché non posseggo le competenze adatte. Ma posso ragionare sulla portata del messaggio proposto dalla medesima manifestazione artistica.

Mi sono ritrovato ad ascoltare un pezzo di questo mio concittadino. Un brano recente sulla relazione uomo-donna intitolato “Complimenti alla mamma”. Ho subito percepito che il messaggio di questa canzone è, per potenza comunicativa, decine di volte superiore a tutte le lezioni che nel corso degli anni ho sviluppato sulla parità di genere a partire dal libro biblico della Genesi per finire alla psicologia dello sviluppo.

Alla luce della rilevanza di questo messaggio per le “future generazioni” – che incontro quotidianamente a scuola – mi sono detto che non servono a nulla relazioni stizzite, di giudizio o pregiudizio o, addirittura, di condanna. Urge, invece, affrontare come comunità educante la questione a cominciare da questa domanda: specialmente in alcune regioni del Sud Italia, quale modello di società – e dunque di relazione di genere – abbiamo in mente?

Quella della parità, si dirà chiaramente!!! Allora lavoriamo affinché questa possa realizzarsi sul serio. Far ciò, oggi significa saper attraversare con serietà e consapevolezza alcune espressioni culturali, come la musica neomelodica, che in un modo o in un altro formano le generazioni a quella che potrebbe risultare come una vera e propria “cosificazione” della donna.

È un cammino educativo che dobbiamo fare e che deve portarci a conoscere gli stimoli culturali, o presunti tali, dei giovani per affrontarli a viso aperto e sbaragliarli dove pensano di essere al sicuro. Non si tratta di limitare la libertà dell’espressione artistica, al pari di quella del pensiero, bensì di riconoscere per tutti la medesima dignità.

Per tutti questi motivi, prima del ponte sullo stretto, in Sicilia dovremmo invocare la progettazione di un colossale piano educativo per servire il vero futuro: i giovani.

Dal populismo, musicale e politico, non si fugge. Il populismo si attraversa per capire le ragioni della sua esistenza e, pertanto, muovere quelle leve adatte ad indirizzare una certa richiesta verso altre finalità.

Rocco Gumina

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